La Val Rendena (Trentino occidentale) è percorsa dal fiume Sarca e si estende dal Passo di Campo Carlo Magno a nord fino a Tione a sud. A oriente la valle è delimitata dalle Dolomiti di Brenta, mentre sull’altro versante, a separarla dalla Lombardia, si innalzano il Gruppo dell’Adamello e quello della Presanella: siamo quindi in una cornice quanto mai spettacolare, in cui spiccano i ghiacciai dell’Adamello e le inconfondibili cime dolomitiche del Brenta.

Montagne che, nonostante la loro imponenza ed estensione, sono tutt’altro che inaccessibili: esiste infatti una fitta e capillare rete di sentieri che consentono di raggiungere i numerosi rifugi posti a quote anche molto elevate.

Buona parte del territorio della valle rientra nei confini del Parco naturale Adamello-Brenta, la piu grande area protetta del Trentino. Vero gioiello naturalistico all’interno del Parco è la Val Genova, nella quale troviamo le spettacolari cascate del Nardis.

Il verdissimo fondovalle della Rendena è costellato di numerosi centri abitati ricchi di storia e di tradizioni, che hanno trovato nel turismo un naturale sbocco per la loro attività economica. Capofila dello sviluppo turistico della Rendena è stata Madonna di Campiglio, dove già nel secolo scorso soggiornavano i nobili austroungarici per trascorrere periodi di vacanza.

Oltre che per il suo ambiente tutelato e di rara bellezza, la Val Rendena è turisticamente interessante anche per aspetti di carattere storico e culturale. Ad esempio a Pinzolo, capoluogo amministrativo della valle, c’è la Chiesa di San Vigilio, la cui facciata meridionale venne affrescata nel XVI secolo da Simone Baschenis con due rappresentazioni allegoriche: una Danza macabra e i Sette peccati capitali.